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domenica 25 dicembre 2011

Come scrivere un post di successo: 5 consigli

Anche tu navighi tra un post e l’altro nella blogosfera? Un’occhiata ai titoli più interessanti, una lettura alla prime frasi per capire se mi interessa, poi avanti se mi ha colpito, salto qualche paragrafo e poi cerco la parte che mi interessa e scappo via. Ritorno su Google e cerco da un’altra parte. Vi è mai capitata una cosa del genere? Scrivere su internet è ben diverso che farlo altrove. La quantità d’informazione a disposizione rende il lettore un animale particolare, vorace di notizie mordi e fuggi, ma allo stesso tempo desideroso di approfondire dove riscontra un interesse forte.

Ecco cinque consigli pratici per scrivere un post:

Il titolo giusto. La scelta del titolo è l’elemento più importante per aumentare le occasioni di essere letti. Quando leggete un giornale, il titolo è quello che fa la differenza nella vostra scelta di approfondire e leggere tutto l'articolo o meno. Bene, nei blog è doppiamente importante, perché aiuta anche i motori di ricerca a farvi trovare quando qualcuno cerca un contenuto corrispondente. Sceglietelo con cura: deve essere far capire il contenuto che segue e incuriosire il lettore ad approfondire. Potete utilizzare titoli taglienti o provocanti ma questo dipende dal vostro stile di scrittura.

L’argomento che cattura. Spesso si è tentati di scrivere per se stessi invece per chi legge. Leggendo le statistiche del tuo blog sarà facile capire cosa interessa più ai tuoi lettori, la difficoltà è seguire quello che loro vogliono piuttosto che quello che interessa a te. Inoltre, aumenterai le tue chance di essere letti se ti rivolgerai ai temi più cercati su Internet quelli che abbracciano l'interesse di un ampio numero di persone invece di altri che magari sono più mirati. Inoltre dovrai scegliere le parole giuste per farsi trovare dai motori di ricerca. Sono tanti i fattori che permettono di scalare le posizioni nelle ricerche: il pagerank della pagina, la qualità del post, il suo contenuto. Ma più di tutto questo conta un giusto utilizzo di parole chiave e l'interesse che hanno per il "popolo di internet". In genere i motori di ricerca forniscono sempre informazioni sulle ricerche effettuate dagli utenti, e sono molti gli strumenti che permettono di consultarle. Google stessa mette a disposizione di tutti, e gratuitamente, un Keyword Tool che permette di scoprire il volume di ricerca medio di determinate parole chiave e di quelle ad esse correlate, sia nell'ultimo anno che nell'ultimo mese.

sabato 17 dicembre 2011

Le regole per lasciare il segno

Tutti parlano, molti comunicano, pochi lasciano il segno. Quante volte vi è capitato di ascoltare qualcuno e pensare a qualcos'altro o di non vedere l’ora di essere altrove. Bene fate in modo che non capiti ai vostri ascoltatori o lettori. Eccovi pochi semplici accorgimenti per fare in modo di non far dimenticare le vostre parole. 

Dai voce alla semplicità. Non date retta a chi parla in modo forbito per stupire, o a chi fa giri di parole, supposizioni, complesse argomentazioni.... “La semplicità è l’estrema perfezione” come diceva Leonardo Da Vinci. “Se non sai spiegare in modo semplice, non l’hai capito abbastanza bene” per citare Albert Einstein. Insomma, ho scomodato due tra le più grandi menti della nostra storia per ribadire che, se vuoi arrivare in maniera diretta alle persone, devi farlo attraverso la semplicità. Le tue idee diventeranno molte più convincenti di quanto riesci ad immaginare se espresse attraverso la forza della semplicità. Le persone insicure sono quelle che complicano le cose.

Usa i post-it mentali. Avete presente i post-it? Quei foglietti adesivi gialli che hanno fatto grande un’azienda come 3M perché si basano su un concetto semplice: aiutare a ricordare. La nostra mente è bombardata di stimoli e distrazioni, ha bisogno di solleciti per ricordare qualcosa e non lasciarlo andare nell’oblio. Un post-it mentale è qualcosa di “emotivamente coinvolgente”. Se qualcosa è capace di suscitare emozioni allora potrà essere memorizzato. Usate parole concrete e ad alto impatto emotivo. Link: Linguaggio verbale: trasmettere emozioni per lasciare il segno.

sabato 10 dicembre 2011

Comunicare il meglio di voi attraverso la vostra immagine

Sai che stai parlando di te anche quando stai zitto? Tutto di te comunica qualcosa agli altri, il modo in cui ti poni, l’aspetto, i gesti, gli abiti, il tuo stile, il modo di parlare, e tanto altro... un’immagine vale più di mille parole e l’immagine che trasferisci di te conta molto più di quello che pensi. La prima impressione, positiva o negativa, lascerà traccia di te a lungo e anche in tua assenza. Certo una buona immagine non può sostituire da sola le altre tue qualità ma è sicuro che non trasmettere una buona immagine è un grosso freno  e molti sono i casi di carriere stroncate, di risultati scadenti, di prestazioni non apprezzate o discorsi non compresi a causa dell’immagine.

Non esiste un’immagine perfetta o ideale e in ogni caso non vi invito a costruirla. Il mio suggerimento è di migliorare la tua immagine rispettando la tua natura, chi sei e chi vuoi veramente essere. Una buona immagine è quella che ti piacerebbe avere. Con questo post voglio aiutarti a creare la tua personale immagine, il tuo marchio, in modo che sia un valore positivo per te e per i risultati che vuoi raggiungere nella vita.
Dieci suggerimenti utili per comunicare il meglio di te stesso:
  1. Scopri il punto di partenza. Il mio invito è innanzitutto rivolto a prendere coscienza dell’importanza dell’immagine che trasferisci e di quello che trasferisci attraverso la tua immagine. Guardati allo specchio, le tue foto e soprattutto chiedi aiuto a chi ti conosce meglio, ai tuoi amici, parenti o colleghi chiedendogli di aiutarti in questo e di essere quanto più onesti possibile nel passarti un feedback.
  2. Il corpo parla. Ci sono degli elementi morfologici del nostro corpo che comunicano su di te. Che tu sia longilineo o grassoccio, il tuo corpo rivela molto sul tuo carattere. Non a caso i longilinee vengono visti a primo impatto come più autoritari mentre chi ha le forme più rotonde è visto come più simpatico. Ma ci sono elementi che possono essere modificati e su questi ti invito a focalizzarti, come ad esempio la postura. Una postura più eretta comunica molta più attenzione e prontezza di una postura abbandonata e lasciva. Una respirazione affannosa comunica all’altro uno stato  di ansia e stress, mentre una respirazione profonda e calma vi fa apparire come in controllo della situazione. I movimenti delle mani o del corpo possono valorizzare quello che state dicendo o se distonici, affossarlo completamente. L’inclinazione del viso, il sorriso, lo sguardo sono altri elementi che parlano di voi. Vi invito a leggere il post linguaggio del corpo per approfondire.
  3. Gestite i vostri gesti. In alcuni casi i gesti sono innati e spesso inconsci. Se invece impari a utilizzarli a tuo vantaggio, saranno dei veri amplificatori piuttosto che dei blocchi alla tua comunicazione. Un signore che mette la sua mano di fronte alla bocca quando parla, sembra che nascondi quello che dice. Le famose mani incrociate indicano una posizione di chiusura mentre appoggiare le mani sui fianchi comunica al contrario apertura. Una stretta di mano vigorosa ma non eccessiva è decisamente meglio della presa sfuggente o molla.
  4. Scegli il tuo linguaggio dell’abbigliamento. Il modo in cui vi vestire parla di voi. Divisa da lavoro, smoking, perizoma non sono solo certo solo dei modi di coprirsi e ripararsi dal fretto. La moda è la codificazione dei segni che mirano a due scopi apparentemente contraddittori: rivendicare l’appartenenza ad un gruppo sociale e manifestare la nostra diversità ed unicità in questo gruppo. Comprendetene le regole e sappiate utilizzarle a vostro vantaggio. Esprimi un tuo stile ma adattalo al contesto e alla situazione.

domenica 4 dicembre 2011

Il dialogo interiore: comunicare positivamente con voi stessi

Con chi comunichi più spesso? Il tuo migliore amico o nemico sei tu? Quello che ti dici e come te lo dici, influenza il tuo modo di vedere il mondo in modo determinante. Una qualsiasi persona ingombrante, persino un amico o un parente stretto che vi influenza negativamente può essere in qualche modo allontanato decidendolo ma da te stesso non fuggirai mai. Prima lo capisci e lo volgi a tuo favore, meglio è. Purtroppo le statistiche sono impietose: uno studio internazionale rivela che il 95% della popolazione mondiale stabilisce una “comunicazione interiore negativa”!!!

Se per un momento interrompi quello che stai facendo e semplicemente ascolti ciò che ti accade dentro, scoprirai che per la maggior parte del tempo è in corso un dialogo interiore con te stesso. “Devo andare a correre, oppure ci vado domani?…" "cosa preparo per cena?…." "dai, concentrati su questo, è importante…" "mi chiedo se Carlo mi telefonerà...” e così via. Creiamo la nostra realtà dialogando con noi stessi sul nostro mondo, su ciò che percepiamo, e su ciò che crediamo stia succedendo. Questa non è necessariamente una cosa negativa, anzi, perché ci aiuta a restare con i piedi per terra ed a relazionarci con le altre persone ed in generale con il mondo. Diventa un problema se questo dialogo interno ci condiziona negativamente. Se invece impari a relazionarti con te stesso in maniera positiva e costruttiva, tutto intorno a te migliorerà, vivrai una vita più serena e potrai raggiungere risultati molto maggiori.
Come sempre, eccomi con qualche consiglio pratico su come migliorare il tuo dialogo interiore?
  1. Il miglior coach sei tu. Impara ad essere il tuo bravo allenatore. Puoi avere un coach che ti sostiene, che ti incoraggia, che ti stimola verso obiettivi sfidanti ma non impossibili. Lo sport è una magnifica metafora della vita. In qualsiasi sport, l’allenatore ha un ruolo cruciale e, a parità di componenti della squadra, può determinare il raggiungimento di traguardi importanti o, al contrario, far cadere la squadra in basso. Questo perché l’allenatore non determina solo gli allenamenti fisici ma soprattutto lo stato mentale del gruppo e dei singoli. Sempre più gli allenatori moderni, sono quelli che sanno motivare e comunicare con la propria squadra e sempre meno dei semplici tecnici. Sii un bravo coach di te stesso.