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sabato 1 gennaio 2011

Come migliorare la propria comunicazione ovvero renderla più efficace?

Quanto è importante la comunicazione nella nostra vita? Tantissimo, da essa dipende il successo nelle nostre relazioni, molta dell’affermazione nel mondo del lavoro e molta della nostra felicità visto che utilizziamo costantemente la comunicazione anche nel dialogo interno con noi stessi. Mi sono sempre sorpreso come a scuola insegnino a parlare e scrivere ma trascurino come comunicare bene. Il ruolo della comunicazione è aumentato nel tempo visto che viviamo nell’era della comunicazione e continua ad aumentare esponenzialmente con la crescita di internet, dei social networks, degli sms, degli smartphone, etc… la capacità di saper comunicare è la “competenza” chiave per affermarsi come individuo.


Ma quando la comunicazione è efficace? Nella comunicazione è importante avere un obiettivo specifico (ad es. informare, condividere, decidere, conoscere, etc.) e una comunicazione si puo’ ritenere efficace quando si raggiunge l’obiettivo che ci si è posti ex ante. E’ comunque importante anche essere flessibili e comprendere il punto di vista dell’interlocutore, visto che solo chi ha un atteggiamento “win win” puo’ davvero essere efficace.  

Come migliorare la propria comunicazione ovvero renderla più efficace?
1)  Ascoltare, ovvero essere interessati più di interessanti. Rimango sempre sbalordito da quanta poca attenzione le persone mettano nell’ascoltare il proprio interlocutore. Del resto, io stesso, che mi sono sempre riconosciuto un grande “ascoltatore”, quando ho fatto il primo corso sulla comunicazione ho dovuto ricredermi sulle mie presunte capacità.
Ascoltare veramente vuol dire connettersi pienamente con l’altro capendone davvero il punto di vista. Questo implica fare domande, chiarire, dare segnali d’interesse e riassumere per essere certi di aver compreso prima di passare avanti.  Troppo spesso, invece, le persone interrompono l’altro assumendo di aver già capito tutto e pensando solo ad affermare il proprio pensiero. Le persone si preoccupano di “essere interessanti” manifestando il proprio punto di vista, quando invece il segreto della comunicazione è “essere interessati” veramente all’altro, all’individuo che si ha davanti da cui poter imparare e apprendere o magari semplicemente confrontarsi, in sostanza creare un vero rapporto con l'interlocutore.
2) Curare la comunicazione “non verbale” di voce e corpo. Troppe persone si preoccupano solo delle parole quando diversi studi ci dicono che nella comunicazione le parole contano solo il 7%. Il 93% dell’efficacia comunicativa dipende dall’uso della voce (comunicazione paraverbale) e da come comunichiamo con il nostro corpo. Diventa così importante curare il proprio tono di voce (alto e vario), il ritmo (veloce e poche pause) e il volume (alto e variabile). Così come è molto importante la fisiologia, ovvero la nostra gestualità, la respirazione, la postura e i nostri movimenti. Soprattutto, ritengo importante che la comunicazione verbale, paraverbale e non verbale siano allineate tra di loro per essere davvero efficaci. Quando si crea una distonia tra questi elementi, i nostri interlocutori comprendono che c’è qualcosa che non va risultandone così confusi e comunque danno più peso ai messaggi che vengono dal nostro subconscio ovvero quelli che leggiamo nella comunicazione paraverbale e non verbale.
3)   Adattare la nostra comunicazione all’interlocutore. Solo chi comprende di essere veramente il primo responsabile del successo di una comunicazione puo’ veramente essere efficace e, chi si assume questa responsabilità, capisce anche che deve adattarsi all’altro per essere efficace. Adattarsi vuol dire comprendere la modalità di comunicazione dell’interlocutore e farla propria. Esistono sostanzialmente 3 tipi di modalità comunicativa: visiva, auditiva e cinestesica. Le persone "visive" tendono a comunicare e memorizzare per immagini, prediligono un ritmo veloce e dinamico, molta gestualità e sono interessati al risultato più che il processo. Le persone "auditive" prediligono tutto cio’ che è associato al suono, un tono di voce costante e memorizzano per per gradi i procedimenti. Le persone "cinestesiche" prediligono la comunicazione lenta, un tono di voce basso e una gestualità lenta, gradiscono il contatto fisico. E’ importante quindi “sintonizzarsi” con la modalità dell’interlocutore e “rispecchiarla” ovvero assumere la fisiologia dell’altro, il suo timbro della voce etc.

Buona comunicazione efficace a tutti.

2 commenti:

Rob ha detto...

Grazie Super

Super utile:-) terrò conto di questi consigli e spero di riuscire a praticarli nel tempo

Anonimo ha detto...

bello leggere che si puo' migliorare la comunicazione. spero di riuscirci anch'io