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sabato 23 marzo 2013

Le basi della comunicazione su Twitter


Twitter è un social network che si sta diffondendo sempre più. In Italia oggi ci sono 3,6 milioni di utenti Twitter che ne fanno il secondo social network dopo Facebook, a pari merito con Linkedin. Si contraddistingue da sempre per i suoi messaggi brevi, di massimo 140 caratteri, che possono essere mandati e letti in tempo reale. Quindi è uno strumento semplice, veloce, immediato a cui milioni di persone nel mondo affidano i propri pensieri, link o immagini. Essere su Twitter è come stare in un locale affollato di persone, dove conoscere nuovi amici, condividere esperienze e informazioni oppure commentare le notizie più recenti proprio mentre accadono. Il successo di Twitter è legato alle sue caratteristiche che ben si prestano all'estrema sintesi tipica della comunicazione digitale e alla possibilità di comunicare in maniera informale e diretta come si stesse chiacchierando seduti al bar. 

Twitter tuttavia è molto di più di questo. Si tratta di uno strumento estremamente valido e versatile anche per costruire e mantenere relazioni. Oppure viene utilizzato professionalmente per aiutare la propria attività o carriera visto che si tratta di un mezzo potentissimo per farsi conoscere e trasformarsi in un “key influencer” o “opinion leader” ovvero una persona che fa tendenza.

 

Ecco a voi gli elementi e le chiavi per comprendere ed usare Twitter per chi ha già un proprio account.

I contatti su Twitter: a differenza di quello che succede su altri social network, la relazione può tuttavia non essere reciproca. Infatti su Twitter si può scegliere chi seguire (“following”) mentre gli altri hanno la scelta di seguire te (i tuoi “follower”).  Sono entrambi visibili a tutti ed entrambi descrivono un po' chi tu sei, le persone o gli argomenti che ti interessano e quelle che sono interessate a te.

I tweet: sono lo strumento per comunicare su Twitter. Un tweet deve avere una lunghezza massima di 140 caratteri tutto compreso, anche degli spazi, che poi è la forza di questo social network.  Si tratta quindi di una frase o massimo 2, anche più corto di un SMS che è di 160 caratteri. Per pubblicare un Tweet basta scrivere un messaggio nello spazio “scrivi un nuovo Tweet” sotto la tua foto e i contatti e poi schiacciare il pulsante “Tweet”. Puoi associare un'immagine premendo il tasto con l’icona della macchina fotografica oppure indicare la tua posizione geolocalizzandoti. Esistono inoltre altre modalità di scrivere o comunicare su Twitter visto che ogni tweet pubblicato li contempla:

i retweet: retweettare un messaggio vuol dire diffonderlo tra la lista dei tuoi follower. Lo si fa per aderire o far conoscere qualcosa che vi piace, che condividete o che ha particolarmente attratto la vostra attenzione. In sostanza è una sorta di passaparola e di attestato di stima nei confronti dell’autore del tweet originario. I retweet si riconoscono rispetto a un normale Tweet dall’icona con la freccia verde inserita nell’angolo in alto a destra del messaggio.

domenica 30 ottobre 2011

Il Carisma e i discorsi pronunciati da leader carismatici

Cos’è per voi il Carisma? Può essere definito come la capacità di esercitare una forte influenza su altre persone. Intere nazioni, religioni, aziende hanno formato il proprio destino per dei leader carismatici, ovvero persone con l’abilità di attrarre e mantenere dei “sostenitori” in base alla virtù di una forte personalità e un’eccezionale abilità comunicativa. Personaggi come Ghandi, Marthin Luther King, Che Guevara, Steve Jobs hanno cambiato il corso della storia con le proprie idee e con il loro carisma.

Carisma deriva dalla parola di lingua greca χάρισμα, charisma, a sua volta derivata dal sostantivo χάρις, cháris, ovvero grazia. Assume, in entrambi i casi, il significato di “dono”. È assimilabile alla cosiddetta aura, l'alone di leggenda e mistero che ha avvolto spesso personaggi storici del passato. Ma si tratta di una dote innata o può essere assimilata, appresa e migliorata? Si è molto dibattuto sulla possibilità di apprendere la leadership alla fine una prevalenza per la tesi possibilista. Il leader carismatico è il più dotato dei leader, quello capace di trascinarsi dietro intere folle dietro di sé. Si potrà imparare ad avere “carisma”? Sono favorevole e sempre fiducioso sulla possibilità di apprendimento di qualunque capacità umana, quindi anche di questa che ne è l’espressione massima, l’eldorado delle “personal skills”.

I leader carismatici in particolare sono stati dotati del dono di saper parlare in pubblico. In effetti un qualsiasi discorso ad una ampia platea è una fantastica occasione per influenzare tante persone contemporaneamente.

Entusiasmo, passione, charm, persuasione ed essere convincenti, sono alcune caratteristiche con cui si descrivono qualcuno che viene riconosciuto come carismatico.

Quali sono stati migliori discorsi rappresentati da leader carismatici?

domenica 18 settembre 2011

Il potere della comunicazione: come far in modo che le persone vogliano quello che tu vuoi.

Non sarebbe bello che le persone che ti circondano, al lavoro o nella vita privata, desiderino quello che tu vuoi? E’ questione di fortuna? E’ questione di sapersi circondare dalle persone giuste? No, o meglio, non è questa la strada migliore. Il percorso corretto è quello di cambiare il modo in cui comunichi con gli altri, saperli entusiasmare, coinvolgere, attrarre, sedurre, e fargli vedere il bello che tu ci vedi… facile no? Si, se sai come fare, non è affatto difficile… e il mondo intero ti seguirà!!! Ok, se non proprio il mondo tutto, 7 miliardi di persone sono tante, sono fermamente convinto che le persone che riuscirai a farti seguire dalle persone che per te contano di più.

Ecco come sempre dieci consigli pratici per imparare ad essere irresistibili e sviluppare il potere della comunicazione.
  1. Sii chiaro in quello che vuoi. E’ difficile farsi seguire su qualcosa di vago, poco definito e un po’ confuso. Impegnati affinché quello che vuoi sia chiaro in primis a te, poi impegnati a comunicalo in maniera diretta, senza giri di parole o lunghi preamboli. Le persone amano le cose semplici e dirette.
  2. Desideralo appassionatamente, vedilo entusiasticamente. Se non ne sei appassionato tu, perché dovrebbero esserlo gli altri? Parlo di una passione vera e genuina, se non fosse così il tuo interlocutore lo capirebbe subito, il tuo linguaggio del corpo parlerebbe per te. Viceversa quando ci metti testa e cuore in quello che fai, sarai contagioso e trasferirai il tuo entusiasmo alla persona che hai davanti.

sabato 19 marzo 2011

Conflitti verbali, come attrezzarsi

Viviamo in un mondo in cui siamo circondati da persone aggressive, arroganti e maleducate. Fatevene una ragione, non le cambierete. Potete però apprendere come  interagire con loro. Qual è la vostra reazione quando entrate in contatto con questo tipo di persone: “andate in escandescenza e le mandate a quel paese” o “subite passivamente per poi pentirvene sulla via del ritorno a casa”? In entrambi casi uscirete perdenti dal conflitto. Gestire le proprie emozioni durante un conflitto verbale non è cosa semplice ma essere verbalmente attrezzati vi darà una forza enorme per affrontare questa sfida.

 
Come schivare, disarmare, disinnescare i conflitti verbali. Alcuni consigli pratici per affrontare al meglio un conflitto verbale:
  1. Rispondere invece di reagire. Di fronte ad una provocazione o una frase che ci ferisce,

domenica 6 febbraio 2011

Il discorso del re: anche il destino di un Re è legato alla comunicazione

Avete visto il film “il discorso del re” di Tom Hooper? Ve lo consiglio vivamente, per la superba interpretazione di  Colin Firth e perché si tratta di un film capace di far emozionare. Non a caso ha ricevuto 12 nomination ai prossimi Oscar, tra cui quella di miglior film. Sono però qui a parlarvene perché tra le righe passano anche messaggi importanti riguardo alla comunicazione. 

Dopo la morte di suo padre Re Giorgio V e l'abdicazione di suo fratello Edoardo VIII, Bertie (Colin Firth), che soffre da tutta la vita di una forma debilitante di balbuzie, viene incoronato Re Giorgio VI d'Inghilterra. Con il suo paese sull'orlo della II Guerra Mondiale e disperatamente bisognoso di un leader, il suo futuro e quello di un’intera nazione è legato alla sua capacità di comunicare al popolo e al mondo. Ecco allora che l’incontro con l'eccentrico logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush) può cambiare il corso della storia. Dopo un inizio burrascoso, i due si mettono alla ricerca di un tipo di trattamento non ortodosso, finendo col creare un legame indissolubile e sopratutto capace di mettere in grado Re Giorgio di essere un'egregia guida di un paese in uno dei momenti più critici della sua storia.

Mi piace leggere tanti messaggi positivi dietro questa bella storia.
  1. Innanzitutto l’importanza della comunicazione da cui nessuno si può sottrarre.

sabato 5 febbraio 2011

Comunicazione persuasiva: l’arte di essere convincenti

“Se solo fossi stato più convincente!” Vi è capitato di pensarlo? In quante occasioni il corso della nostra vita sarebbe andato diversamente se solo fossimo stati più incisivi, motivanti e convincenti in alcune occasioni che io chiamo “punti di svolta” decisivi… parlo di un colloquio di lavoro, un dialogo fondamentale con una persona amata, dell’incontro con un cliente importante, nella richiesta di un aumento di stipendio con il nostro datore di lavoro, per esempio.

Alcune persone hanno innata questa dote, mi riferisco all’assertività, ovvero la capacità di parlare e agire in modo talmente naturale da suscitare attenzione e positività nell’interlocutore e così raggiungere i propri obiettivi. Una persona assertiva si colloca a metà strada tra gli estremi di una sconsiderata assertività e una passività disfattista.

sabato 29 gennaio 2011

Motivazione e comunicazione

Avete mai sentito il desiderio o la necessità di motivare qualcuno? Certo un allenatore in qualsiasi sport si trova di fronte a questa necessità tutti i giorni ma ognuno di noi ha questa esigenza più di quanto possiamo pensare. Dal motivare un amico o un familiare che a fare qualcosa che riteniamo giusto, al motivare i propri dipendenti o collaboratori nel loro lavoro o motivare i figli allo studio per esempio... Vi è capitato di voler ottenere un risultato e invece di generare l’effetto opposto, ad esempio più dico a mio figlio di non fare una determinata cosa e più lui la fa... Quali sono le leve dietro alla motivazione? Come fare ad essere efficaci? Come fa la comunicazione a venirci incontro in questi casi? Ci sono persone che con le loro parole sarebbero capaci di muovere montagne ma qual è il loro segreto?


Usare la comunicazione per motivare gli altri in 3 passi:
  1. Innanzitutto bisogna capire cosa sta dietro alla motivazione. Le leve sono solo 2: dolore e piacere. Tutti noi ci muoviamo, ci applichiamo o ci dedichiamo a qualcosa per evitare il dolore o per raggiungere il piacere. Facciamo di tutto per evitare il dolore, è nella natura umana.

domenica 9 gennaio 2011

Da semplice discorso a un grande discorso: come rendere memorabile il parlare in pubblico in 5 facili passi.

Non so voi ma personalmente sono stato a centinaia di conferenze e ho assistito a tantissime presentazioni e discorsi ma quelli che ricordo veramente e che mi hanno impressionato si contano sul palmo di una mano. Com’è possibile che anche affermati oratori, pagati profumatamente per un loro intervento, non siano capaci di lasciare il segno sul loro pubblico?

D’altro canto, capitano sempre più occasioni per fare un discorso davanti a un pubblico, perché si cresce in azienda, perché ci si candida in politica o semplicemente perché ci si trova davanti a parenti e amici a dover tenere un discorso... qui di seguito qualche consiglio per non passare direttamente al dimenticatoio.
Come rendere memorabile il vostro discorso/intervento in 5 facili passi:
  1. Usate un vero rompighiaccio. State alla larga da aperture tremolanti con eh/hum e anche quelle ovvie come “grazie per avermi invitato”. Al contrario, bisogna generare attenzionalità stabilendo una relazione con il pubblico già dai primi secondi. Un rompighiaccio ridurrà la normale tensione che esiste tra il relatore e il pubblico nei primi minuti quando ci si sta ancora studiando reciprocamente e instaurerà invece un’energia positiva. Un rompighiaccio efficace è