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venerdì 19 agosto 2011

Comunicazione verbale: usare la voce per convincere, affascinare e attrarre. 10 consigli pratici.

Ho concluso il precedente post dedicato alla "VOCE"  affermando che le persone non s’innamorano dei fatti che vi riguardano, s’innamorano del modo in cui raccontate le vostre storie, la vostra voce ne sarà lo strumento principale. Da qui voglio ripartire per approfondire l’argomento. La vostra voce parla di voi molto più di quello che potete pensare. La vostra voce e come la utilizzate sono il vostro biglietto da visita appena aprite bocca. Non ho mai conosciuto una persona carismatica che non avesse una voce convincente. Se, al contrario, v'interrompono spesso quando parlate, il problema non e' quello che dite ma come lo dite. Quando Sean Connery parla, la sua voce annuncia: "sono un uomo potente, affascinante, intelligente..."  Una voce dovrebbe mirare ad essere piena, ricca, calda, suadente, sincera, autoritaria piuttosto che nasale, sottile, bassa, equivoca, stridula o acuta.




Come sempre, ecco qualche consiglio pratico su come usare al meglio la vostra voce e come migliorarvi nell'utilizzarla:
1. La corretta respirazione. In particolare una "respirazione che si concentra nella parte bassa dell'addome" è quella che darà profondità e pienezza alla vostra voce. Vuol dire mandare e caricare l'aria all'altezza dello stomaco, specificatamente 2 o 3 centimetri sotto l'ombelico. Con una respirazione basso-addominale la voce diventa piena e ricca, riducendo la pressione sulla gola e dando maggiore potenza. Al contrario, un'errata respirazione farà risultare la vostra voce  più debole e affannata.

mercoledì 10 agosto 2011

Umorismo e comunicazione: prendere sul serio il divertimento

Che cosa fa ricordare un intervento o una presentatore? Ebbene piu' volte mi sono trovato a rispondere a questa domanda parlando di contenuti e di giuste parole. Mi sono dovuto ricredere abbondantemente. Non c'è niente che abbia presa sul pubblico o sull'interlocutore come il generare una fragorosa risata che distende l'ambiente, crea empatia, vicinanza e, quindi, fa entrare in rapporto. 

Per troppo tempo ho creduto che essere professionali ed essere divertenti fossero 2 stati che non potevano coesistere. A mia parziale discolpa non sono l'unico con questa erronea visione e, anzi, ho capito nel tempo di essere in  buona compagnia. Le persone si prendono toppo sul serio, mentre sottovalutano i benefici dell'umorismo nella loro vita, nella loro comunicazione e nel relazionarsi con gli altri.