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domenica 6 febbraio 2011

Il discorso del re: anche il destino di un Re è legato alla comunicazione

Avete visto il film “il discorso del re” di Tom Hooper? Ve lo consiglio vivamente, per la superba interpretazione di  Colin Firth e perché si tratta di un film capace di far emozionare. Non a caso ha ricevuto 12 nomination ai prossimi Oscar, tra cui quella di miglior film. Sono però qui a parlarvene perché tra le righe passano anche messaggi importanti riguardo alla comunicazione. 

Dopo la morte di suo padre Re Giorgio V e l'abdicazione di suo fratello Edoardo VIII, Bertie (Colin Firth), che soffre da tutta la vita di una forma debilitante di balbuzie, viene incoronato Re Giorgio VI d'Inghilterra. Con il suo paese sull'orlo della II Guerra Mondiale e disperatamente bisognoso di un leader, il suo futuro e quello di un’intera nazione è legato alla sua capacità di comunicare al popolo e al mondo. Ecco allora che l’incontro con l'eccentrico logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush) può cambiare il corso della storia. Dopo un inizio burrascoso, i due si mettono alla ricerca di un tipo di trattamento non ortodosso, finendo col creare un legame indissolubile e sopratutto capace di mettere in grado Re Giorgio di essere un'egregia guida di un paese in uno dei momenti più critici della sua storia.

Mi piace leggere tanti messaggi positivi dietro questa bella storia.
  1. Innanzitutto l’importanza della comunicazione da cui nessuno si può sottrarre. Nemmeno un re, che riceve la sua posizione  per successione dinastica, figuriamoci per noi comuni mortali che dobbiamo conquistarci tutto centimetro dopo centimetro. Nemmeno negli anni trenta, figuriamoci oggi, dove tutto è pubblico e tutto è connesso, dove la comunicazione la fa da padrone in qualunque aspetto della vita e della società. 
  2. Un altro bel messaggio è che tutti possono migliorare la propria comunicazione, persino chi è affetto da un forma debilitante di balbuzie che si trova improvvisamente a fare discorsi alla radio per annunciare l’ingresso in guerra con tutta una nazione e forse il mondo intero all’ascolto. Tutti possono fare passi da gigante nella comunicazione.
  3. Il necessario sacrificio che sottende il percorso per migliorarsi. Nel film come nella vita, tutto quello che vale la pena conquistare, viene ottenuto con grande sforzo. Non credo nelle vittorie facili e sicuramente migliorare la propria capacità comunicativa richiede tanto impegno e dedizione, così come quelle che Re Giorgio ha applicato per potersi migliorare. Sopratutto si è messo in gioco, andando a scavare nel profondo del proprio essere, portando alla luce ricordi molto poco piacevoli, pur di rimuovere tasselli importanti e raggiungere quella sicurezza in sé stessi imprescindibile per fare il salto di qualità. 

Se non l’avete ancora fatto, andate a vedere “il discorso del re”, sicuramente vale il prezzo del biglietto e chissà se potrà passare anche a voi questi bei messaggi. Buona visione.

2 commenti:

Rob ha detto...

Bellissimo Film, mi ha ispirato moltissimo.

Angelo Di Monte ha detto...

non l'ho ancora visto. Seguirò il consiglio.