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domenica 24 luglio 2011

Prendere il controllo della propria vita: gestire informazioni e lavoro

Per gran parte della mia vita sono stato “affaccendato”. Avete presente quello stato in cui, fai, fai e ancora fai tante cose e non hai il tempo per niente!!! Se qualche amico mi chiedeva di andare a giocare a calcio con lui, rispondevo “non ho tempo”. Il lavoro prendeva tutte le mie energie migliori e poche ne rimanevano per il resto. Lo sapete quale era il paradosso?... che anche sul lavoro stentavo e rincorrevo progetti ed attività. Da lì in poi mi sono detto "basta", non potevo andare avanti in quel modo e mi sono seriamente impegnato a riprendere il controllo della mia vita. Ora sono io al volante. Ho letto molti libri sulla gestione del tempo e ho fatto molti corsi a proposito. Visto l’aiuto che hanno dato a me e gli enormi progressi fatti, provo a trasmettere qualcuno di questi contenuti.
 Come sempre eccomi con qualche breve consiglio pratico:
  1. Raggiungete una chiara visione della propria vita. Tutto parte da qui, conoscersi e sapere con precisione quello che si vuole raggiungere. Bisogna esplorare il proprio sistema di valori e principi, sapere perché si è su questa terra.

domenica 17 luglio 2011

Linguaggio verbale: trasmettere emozioni per lasciare il segno

Cos’è l’uomo se non un articolato bandolo di emozioni. Che siano belle o meno, che siano forti o appena accennate, le emozioni sono il sale della vita, la ragione stessa del vivere. La capacità di emozionare ovvero l’attitudine a suscitare delle emozioni nel prossimo, sono un passe-partout per arrivare dritto al punto, per elevare la propria comunicazione o le proprie relazioni ad un altro livello. In ogni presentazione degna di nota, lo speaker è capace di connettersi e trasferire emozioni all’audience che siano esse di divertimento, gioia, pathos, oppure rabbia, un racconto struggente, etc.... solo così lascerà il segno, non certo per i contenuti. Anche nelle conversazioni con una o poche persone, il saper suscitare dei sentimenti profondi fa la differenza nella capacità di entrare in contatto profondo con chi vi sta davanti.

Come sempre, passiamo a qualche consiglio pratico. Lo farò con un parallelismo con la musica, perché come le note musicali, le emozioni possono comporre la vostra sinfonia o  solo rumore. 

Connettersi. Stabilire un rapporto con chi vi sta di fronte.

sabato 9 luglio 2011

Linguaggio verbale: rendere la vostra “voce” irresistibile

La voce di una persona può riuscire ad ammaliare, affascinare e catturare l’attenzione del prossimo come poco altro. Vi è capitato di ascoltare un programma alla radio e rimanere estasiati dalla voce dello speaker? Quella voce così profonda, calda e rotonda… capace di incantare, di farci sognare. Capita che ne rimango così colpito che mi rifiuto vedere la faccia della persona che ci sta dietro per evitare di rimanerne deluso.


Spesso sottovalutato nell’efficacia della comunicazione, il tono di voce e, in generale, come si usa la voce, giocano un ruolo primario nello scambio con il prossimo. Come rendere la propria voce irresistibile?

1)    Adattare la propria voce al contesto. In ogni comunicazione efficace, tutti gli elementi devono plasmarsi alla situazione, al pubblico, all’interlocutore con cui ci si interfaccia.